Un semplice metodo per valutare il livello di surriscaldamento del mercato azionario è il Buffett Indicator. Proposto dallo stesso Buffett nel 2001, è espresso in percentuale. Si ottiene dal rapporto tra la capitalizzazione del mercato e il pil. Come indice di mercato viene utilizzato il Wilshire 5000 total market index.
Nonostante i recenti cali di mercato possiamo vedere come il livello di appetibilità o convenienza del settore azionario sembra non essere ancora arrivato ai livelli del 2020. Nel grafico (linea verde) a marzo 2020, il livello di tale indicatore era del 120%. Oggi siamo ad un livello più alto (147,8%). Sempre nel 2001
Buffett suggerì che un rapporto percentuale intorno al 70% , 80% sarebbe conveniente per l’acquisto di azioni. Livelli sopra il 200% (come nel 2001) equivalgono a giocare con il fuoco.
Guardando più indietro nel tempo possiamo vedere come tale rapporto tende a mutare nel corso del tempo con la volatilità di mercato. Viene tracciata una “historical trend line” e dei canali costruiti con la deviazione standard. In tal modo è possibile non solo fare un confronto con i precedenti picchi ma anche una comparazione con i livelli chiave per comprendere in quale livello le valutazioni potrebbero diventare più appetibili.
Oggi abbiamo visto un semplice metodo per valutare il livello di surriscaldamento del mercato azionario ma perer ulteriori spunti su come muoversi nel 2023 vi consigliamo di leggere il recente articolo che fornisce proprio spunti e riflessioni per il prossimo anno.