Burrasca tra stagflazione e dividendi

Analisi settimanale

Settimana debole per le borse europee. Pericolo di stagflazione e imminenti stacchi di dividendi a Piazza Affari

Le borse europee chiudono deboli e lontane dai massimi fatti registrare in giornata. Nella prima parte della giornata, la notizia relativa alla People’s Bank of China (taglio del tasso di prestito a cinque anni) aveva innescato un deciso rimbalzo su tutti i listini.

I forti rialzi sono stati poi condizionati dal sentiment di mercato relativo ai timori sulla stagflazione, cioè situazione economica caratterizzata da alta inflazione e bassa crescita del Pil. Dal fronte guerra in Ucraina, l’Europa presenta il pacchetto energetico e resta in attesa dei chiarimenti sull’utilizzo di doppi conti per l’import di gas russo.

Sui listini americani, il Dow Jones che guadagna lo 0,02% a 31.260,58 punti, mentre il Nasdaq perde lo 0,03% a 11.354,62 punti.

La giornata a Piazza Affari

A Piazza Affari, Nexi chiude a -2,05% dopo aver messo a segno un recupero consistente toccando negli ultimi giorni i minimi da oltre due anni. Bene anche Inwit -0,67% ed Enel -0,74%, mentre ha sofferto il settore del lusso, in particolare Moncler che chiude la giornata con -1,58%.

Fonte: www.ilsole24ore.com

Dividendi a Piazza Affari

La prossima settimana Piazza Affari sarà caratterizzata da dividendi. Nel prospetto riepilogativo sono riportati i maggiori stacchi sul principale listino milanese e la relativa data ex dividendo.

La data ex dividendo (o record date) è il giorno nel quale l’azionista ha diritto a ricevere il dividendo. Ovviamente dopo tale data, lo stesso azionista potrà decidere di vendere l’azione e incasserà il dividendo nella “data di pagamento” .

Titoli FTSEMIB e Dividend yield

La tabella evidenzia alcuni titoli dell’indice FTSE Mib con un dividend yield superiore al 4% (close aggiornato al 20 maggio 2022) che staccheranno dividendi la prossima settimana. In particolare, ci sono alcune società che offrono interessanti dividend yield, tra cui Azimut Holding (6,41%), Assicurazioni generali (5,95%), Unipol (5,97%), seguono poi due utilities: A2A e Italgas.

Fonte: Quantistik.it