Banche Centrali: e ora tassi giù!

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L’aumento dei tassi di interesse, salvo grandi sorprese, è finito. Ma tra la fine della stretta e l’inizio della nuova era dei tagli al costo del denaro deve intercorrere un lasso di tempo di pausa.

La lotta all’inflazione sembra forse giunta al termine. Da un lato, la banca centrale europea ha previsto che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2% tra il 2025 e il 2026; dall’altro lato, la banca centrale americana ha stimato un’inflazione vicina al 2% già nel 2024.

Il segretario al Tesoro Janet Yellen, ha affermato che “l’inflazione scendere gradualmente con rischi all’orizzonte sempre presenti, tuttavia quelli di una recessione ora non sono alti“.

Come procederanno la Fed e BCE?

La Fed ha mantenuto i tassi invariati nella riunione di dicembre, come atteso dagli attori del mercato. Tuttavia, ha sorpreso i mercati riguardo le nuove proiezioni sui Fed Fund Rate per il prossimo anno, che ora si aspettano un taglio dei tassi più ampio, da 50 pb a 75 pb.

Il presidente della Fed, Powell, ha ribadito che il punto massimo dei tassi è stato raggiunto, ma non ha voluto aprirsi riguardo le tempistiche sui tagli dei tassi. Il mercato ha reagito positivamente alla riunione della Fed, aspettandosi un taglio dei tassi già a maggio.

Dall’altra parte dell’oceano e in linea con le previsioni, la BCE ha mantenuto i tassi invariati e non ha fatto emergere sorprese rispetto alle attese. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi rimarranno invariati, rispettivamente, al 4,50%, 4,75% e 4,00%. Anche la BCE ha confermato che il picco dei tassi è stato raggiunto ma, a differenza della Fed, non ha assolutamente discusso di taglio dei tassi. Per il prossimo anno, dunque, si prevede un primo taglio dei tassi tra giugno e luglio con 75 pb di tagli entro fine anno.

Federal Reserve System

E le altre banche centrali…

Spostiamoci ora nel continente asiatico dove la BOJ, nel meeting di metà dicembre, ha lasciato invariata la sua politica monetaria. Dal comunicato, emerge un atteggiamento ancora accomodante, non fornendo precise indicazioni in merito alle modalità di normalizzazione della politica monetaria.

Bisogna ricordare che, già nella prossima riunione di gennaio, la BOJ potrebbe aprire la strada ad una modifica della politica monetaria.

Sul fronte Cina, la PBoC ha mantenuto un tono accomodante. Infatti, a dicembre, ha immesso un importante dose di liquidità sul mercato utilizzando i suoi strumenti di politica monetaria. Il mercato si aspetta un tagli dei tassi di interesse nel corso del 2024.