Nell’ultimo decennio, a seguito della grande crisi, le banche centrali hanno seguito un processo di stimoli monetari mai realizzati nella storia. Le loro politiche ultra-espansive hanno portato il mercato obbligazionario su livelli paradossali. La gran parte dei titoli di stato e delle obbligazioni più sicure offrivano rendimenti minimi, in certi casi sotto lo zero. Si è arrivati al punto che chi comprava obbligazioni anziché ottenere un rendimento, avrebbe dovuto pagare un tasso di interesse.
In questo nuovo anno sembra che la situazione è cambiata radicalmente: il BTP a 10 anni, ad esempio, oggi offre rendimenti superiori al 3%, mentre per quasi tutto il 2021 si è mantenuto al di sotto dell’1%. Anche il Bund tedesco, da inizio anno, offre un rendimento positivo dopo un periodo di quasi 3 anni in cui rendeva sotto lo zero.
Per questi motivi, oggi è diventato necessario informarsi sul mercato obbligazionario e capire le sue dinamiche.
Il mercato obbligazionario
Un’obbligazione è uno strumento finanziario rappresentativo di un rapporto di credito/debito fra un’emittente e un investitore.
L’emittente di un’obbligazione, uno Stato o una società, utilizza questo strumento per raccogliere capitale e finanziare la propria attività.
Questi titoli prevedono l’obbligo, da qui nasce il nome, dell’emittente che le ha emesse di estinguere il debito contratto, rimborsando la quantità indicata da ciascun titolo insieme al pagamento degli interessi.
Le obbligazioni si distinguono dalle azioni perché mentre quest’ultime assicurano al loro titolare il diritto di partecipazione alla gestione della società, le obbligazioni attribuiscono al titolare solo un credito che deve essere soddisfatto comunque alla scadenza prevista. Tale aspetto rende le obbligazioni strumenti più affidabili rispetto alle azioni.
La valutazione di un titolo obbligazione presuppone la raccolta di alcune informazioni minime quali il prezzo di acquisto, il tasso cedolare, il valore di rimborso a scadenza e, in caso di disinvestimento anticipato, il prezzo di vendita del titolo.
Il risultato complessivo dell’investimento è rappresentato dalla somma del capital gain (differenza tra prezzo di acquisto e valore di rimborso a scadenza o prezzo di vendita se chiusura anticipata) e del flusso cedolare calcolato in base al tasso di interesse.
Tipologie di obbligazioni
Le obbligazioni posso essere classificate in relazione ai diversi emittenti:
- Titolo di Stato: sono obbligazioni emessi dagli Stati, rappresentano certamente i più importanti protagonisti del mercato obbligazionario; in quanto sempre stati considerati un’emittente sicuro a cui prestare i propri risparmi. Riguardo ai titoli di Stato italiani, il Tesoro effettua emissioni delle seguenti tipologie di titoli: BOT, titoli a sconto emessi con durate di 3, 6, 12 mesi; CTZ, titoli che, insieme ai BOT non prevedono cedole. Poi ci sono i CCT con durata di 7 anni e i famosi BTP con durate che possono arrivare fino ai 50 anni; entrambi i titoli staccano cedole che possono essere legate ad un determinato parametro, con restituzione del capitale alla scadenza.
- Corporate bond: sono le obbligazioni emesse da società private, principalmente società industriali e banche (i cosiddetti bond bancari). Questi bond presentano rischi maggiori rispetto ai titoli di Stato, per questo bisogna tenere conto del loro rischio di default, cioè l’impossibilità di far fronte agli impegni assunti, sia di pagamento degli interessi, sia di rimborso del capitale alla scadenza.
- High yield: si tratta di obbligazioni emesse da società o enti governativi che offrono alti rendimenti, a fronte dei quali il rischio di insolvenza è assai elevato. Le società in questione, data la loro scarsa solidità finanziaria, sono costrette a pagare alti rendimenti per ottenere finanziamenti.
Capire i rischi di un’obbligazione
Quando si investe in obbligazioni bisogna sapere i rischi cui si corre. Sicuramente il rischio di insolvenza è quello più importante e riguarda l’impossibilità della controparte di non adempiere ai propri impegni contrattuali. Uno strumento che permette al risparmiatore di valutare l’affidabilità di un creditore è il giudizio delle agenzie internazionali di rating.
Poi c’è il rischio di mercato che si manifesta nel momento in cui l’investitore decide di vendere l’obbligazione ai prezzi correnti di mercato. Il prezzo di un bond dipende dalle variazioni dei tassi di interesse. Esiste una relazione inversa tra prezzi e tassi. Se si acquistano obbligazioni denominate in una valuta diversa dall’euro, si corre il rischio che tale moneta si deprezzi nel tempo, erodendo il rendimento finale.