Cosa succede ai mercati nel periodo pre-festivo?

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Tradizionalmente, nel periodo che va da fine Novembre a inizio Gennaio, i mercati finanziari tendono a performare in modo anomalo. Negli Stati Uniti, il periodo pre-natalizio inizia ufficialmente con il giorno del ringraziamento, caratterizzato da diversi fenomeni ben conosciuti sui mercati finanziari.

Si tratta di fenomeni che spesso traggono in inganno gli investitori meno esperti, perché offrono percezioni illusorie.

Minore volume

Per motivi abbastanza ovvi, nel periodo pre-festivo e festivo ci sono bassi volumi di transazioni. Semplicemente, a causa di vacanze ed altre priorità, molti investitori riducono le loro attività nel periodo.

Minore volume può di conseguenza mostrare un mercato poco movimentato che può dare segnali fuorvianti ai principianti.

Pre-Holiday Effect

E parlando di anomalia stagionale, un’effetto molto conosciuto è definito Effetto Pre-Festività.

Questo effetto fa sì che, nel periodo pre-festivo, è molto possibile che ci siano movimenti ribassisti ed un improvviso movimento rialzista proprio l’ultimo giorno di mercati aperti prima della vacanza. Si parla di Pre-Holiday Effect quando le posizioni aperte a ridosso della chiusura festiva dei mercati tendono ad essere più redditizie della media.

Si può ipotizzare che la causa è che gli investitori chiudono le posizioni che considerano più rischiose prima delle vacanze, causando un ribasso di prezzi anche di asset molto validi, permettendo poi di acquistarli ad un prezzo inferiore alla media e quindi generando extraprofitti superiori quando questi asset aumentano di prezzo.

Il pre-Holiday Effect è molto sfruttato dagli investitori a breve termine, ma può essere anche parte di una strategia a lungo termine.

Come sfruttarlo?

Utilizzando Quantistik, potremmo scegliere degli asset che ci interessano ed analizzare le loro performance. Capire se effettivamente potrebbe essere una buona idea mettere in portafoglio degli asset profittevoli acquistando a prezzi più bassi grazie al Pre-Holiday Effect.

Analizzando l’ETF S&P 500 negli ultimi 50 anni, si nota ad esempio che, comprando due giorni prima di Natale e vendendo a fine anno, si sarebbe ottenuta una perdita del 7%, comprando il giorno prima invece e vendendo a fine anno, ci sarebbero stati ritorni del 15%.