Enel è una di quelle compagnie su cui investitori e risparmiatori italiani ripongono una certa fiducia. Il fatto che sia un’azienda storica, nata come monopolio pubblico, e con ancora un azionista di maggioranza statale, cioè il ministero delle Finanze, ne fanno sicuramente una di quelle aziende con una certa solidità alle spalle.
Le azioni, tra l’altro, pagano anche dividendi, diventando così particolarmente attrattive per chi investe.
Negli ultimi mesi però abbiamo visto un forte ribasso delle quotazioni di Enel: è il momento di preoccuparsi? O di acquistare?
Perché Enel è al ribasso?
Il titolo sta viaggiando su livelli molto bassi, i minimi rispetto a periodi simili. La fonte è ovviamente l’instabilità del mercato energetico causato principalmente dal conflitto in Ucraina.
Molti diranno: come è possibile tale discesa se l’azienda, proprio grazie agli aumenti, spesso non immediatamente corrisposti al prezzo reale dell’energia al consumatore finale, ha registrato extraprofitti?
La questione extraprofitti in realtà è una questione politica e che ha come conseguenza una tassazione più elevata, quindi con un impatto negativo. Per Enel infatti gli extraprofitti sono profitti relativi ad energia acquistata nel 2020 e venduta nel 2022. Si parla di complicate questione di bilancio che causano controversie tra aziende energetiche e Governi.
Rischi nazionalizzazione?
Se questo non bastasse il nodo serio non è il passato ma il futuro: il mercato energetico è in bilico, per l’inverno che arriva, tra i problemi di approvvigionamento e il rischio elevato di molti crediti da riscuotere, visto che a causa della situazione economica attuale, famiglie ed aziende sono in difficoltà con il pagamento di bollette molto più elevate.
Si tratta di una pentola a pressione pronta a scoppiare, che paventa agli investitori scenari come quello tedesco e francese, che hanno proceduto a nazionalizzare i loro colossi energetici, Uniper e EDF rispettivamente.
Extra-tasse e nazionalizzazione non piacciono agli investitori.
Niente panico. Anzi…
Al momento non ci sono rischi concreti: la situazione di Enel non sembra a rischio nazionalizzazione. Non risulta necessità di un salvataggio e nessuno al momento al Governo sembra avere intenzione di fare la scelta politica di rimettere l’energia nelle mani dello Stato per calmierare i prezzi.
Quindi si tratta di timori abbastanza infondati. Nonostante i ribassi si parla comunque di una volatilità minima quindi detenere o acquistare azioni Enel non risulta un investimento rischioso. Questo significa che, con gli attuali prezzi bassi, potrebbe essere il momento di comprare per portarsi a casa dividendi ed extraprofitti.
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