Negli Stati Uniti, il settore immobiliare vive una fase di squilibrio, soprattutto per quanto riguarda l’elevata offerta di case e la scarsa domanda.
Basta andare a sfogliare nell’album dei ricordi delle crisi per trovare quella del 2008 causata proprio dal mercato immobiliare americano.
Il 2023 rischia un ennesimo crash immobiliare con annessa reazione a catena?
I timori
Inflazione e alti tassi di interesse come conseguenza sono una ricetta terribile per chi deve acquistare un immobile. Questo perché ottenere un mutuo diventa più difficile e soprattutto molto più costoso anche per chi non ha problemi con i requisiti. Una situazione che è il culmine di quanto invece era accaduto negli anni precedenti in cui la domanda nel settore era alta, l’offerta scarsa ed i prezzi nell’immobiliare crescevano più di quanto crescevano i redditi.
Oggi ci si trova con una discesa drastica della domanda, tra costo della vita, tassi di interesse e incertezze per il futuro. Ma soprattutto un grande interrogativo per le banche che sono molto esposte nel real estate e che negli Stati Uniti, non si trovano in grande forma. (Vedi Silicon Valley Bank)
Per alcuni analisti, a contribuire alle difficoltà del mondo immobiliare, c’è un settore specifico: gli uffici. Il lavoro in remoto ha fatto diminuire la domanda di uffici, spinto aziende a ridurre le dimensioni delle loro sedi lasciando vuoti edifici costruiti con il modello di business di affittare uffici.
La tempesta perfetta è in arrivo?
Secondo le stime di Morgan Stanley, il prezzo degli immobili potrebbe calare anche del 40% ma molti altri analisti sono più cauti. Al netto del settore uffici, il settore immobiliare sembra ancora tenere bene, soprattutto per quanto riguarda gli edifici residenziali. Potrebbe essere un aggiustamento dei prezzi con un calo contenuto. In altre parole, non un crollo, ma un raffreddamento del mercato: questa è l’opinione dell’analista Rick Sharga di Attom Data.
Un raffreddamento che, guardando in un futuro con tassi di interesse più accessibili, potrebbe essere conveniente per chi vuole acquistare casa con prezzi non più alle stelle.
E in Europa
Il problema dei tassi di interesse elevati può mietere vittime anche da questa parte dell’Atlantico. Infatti, se i timori più grossi, più che dal settore immobiliare stesso, provengono dal rischio di contagio bancario dove il mercato immobiliare americano potrebbe trascinare, in un ipotetico crollo, qualche grande ente finanziario.
Per adesso, i nostri Governi ci rassicurano che, dopo la crisi del 2008, le banche europee hanno attuato manovre tali da renderle più resilienti, proprio per evitare che la storia si ripeta.
Se le previsioni più moderate sul mercato immobiliare americano sono corrette, un “raffreddamento” del mercato oltreoceano non dovrebbe preoccuparci. Se invece ci fosse un crollo vero e proprio, allora dovremo contare sulla resilienza del sistema finanziario della zona euro.