Quante ne combina Elon Musk? Sicuramente Musk è l’imprenditore più controverso del momento e, negli ultimi mesi, con il tira e molla che ha condotto all’acquisto di Twitter, ha catalizzato gli occhi del mondo su di se.
Con il suo atteggiamento provocatorio ha reso Twitter una sorta di regno che dipende dai suoi Tweet anzi, dai sondaggi. Sondaggi dei quali è diventato vittima lui stesso. Infatti, dopo aver sbloccato l’account di Trump o bannato il ragazzo che pubblicava le rotte del suo jet privato, ha chiesto se doveva restare Amministratore Delegato, ricevendo un 57% di no.
Rimettendosi alla voce del popolo, ha annunciato che la ricerca di un sostituto degno è iniziata ma che ovviamente non si trova in un giorno.
Un’ennesima mossa promozionale di Musk o un clamoroso autogol?
I problemi di Twitter diventano di Tesla
Musk sembra aver preso sul serio la crociata di Twitter. La maggiore libertà di espressione, delle recenti implementazioni, a dire la verità ammirevoli, che offrono maggiore controllo alla lotta contro account che pubblicano contenuti che sfruttano i minori, la pubblicazione dei “Twitter files” in cui si mostrava come i pezzi grossi di Twitter, flirtavano specificamente con una certa corrente politica americana ed erano particolarmente duri contro utenti ed account conservatori.
Tuttavia, tutta questa valanga riformista è arrivata con un modo di fare a metà tra il puro trolling e la demagogia, facendo innervosire molti.
Il problema è che la battaglia per cambiare Twitter ha coinvolto Tesla. Proprio per finanziare l’acquisto di Twitter, Musk ha venduto quantità considerevoli di azioni Tesla nel corso dell’anno (circa 25 miliardi in totale) causando movimenti al ribasso che continuano e che hanno dimezzato il valore di Tesla in un anno. Un’operazione che ha distratto risorse umane del settore informatico da Tesla che, a quanto pare, Musk ha fatto confluire in progetti per Twitter su base ufficialmente “volontaria”.
Come si risolverà la situazione?
Twitter è una società fortemente indebitata e che non ha mai fatto grandi utili. La crociata di Musk è quindi, prima di tutte, una crociata mediatica e strutturale. Occorre migliorare il modello di business, tagliare costi ma tenere Twitter sempre al centro dell’attenzione per non perdere utenti attivi. Grazie alle sue trovate, fa si che ogni giorno i media parlino di Twitter e gli utenti si incuriosiscono passando più tempo sugli account. Aumentare l’attività sul social è la chiave per attirare inserzionisti.
Allo stesso tempo, con la vendita delle “spunte blu” punta di fare incetta di abbonamenti attirando una platea di utenti che finalmente possono fregiarsi dell’ambito profilo verificato.
Anche il sondaggio sul CEO, potrebbe essere una manovra ad arte per rassicurare gli investitori Tesla che lui tornerà a fare il suo lavoro nella casa automobilistica. Alcune indiscrezioni sostengono che prima del sondaggio avesse già avviato la ricerca di un nuovo amministratore.
Cosa succederà alle azioni Tesla?
Elon Musk è sempre stato molto bravo a manipolare l’opinione pubblica ed a cavalcare le controversie a suo vantaggio. Questo ribasso delle azioni Tesla potrebbe essere un’occasione di acquisto?
Forse si, o forse è meglio aspettare qualche settimana e vedere come si evolve la situazione e magari Musk calmi le acque. La Senatrice americana Elizabeth Warren ha inviato, il 19 dicembre, una lettera al board di Tesla esprimendo preoccupazioni sul peso che l’acquisizione di Twitter ha avuto su Tesla, di pratiche al limite della legge nella gestione dell’operazione, di un rischio di conflitto di interessi, visto che Twitter è una piattaforma pubblicitaria usata anche da altre case automobilistiche e dal fatto che tutto questo sta danneggiando gli investitori di Tesla, senza che il board faccia niente.
C’è da dire che tra Warren e Musk ci sono sempre stati conflitti. La Warren, in passato, aveva chiamato Musk evasore fiscale. Lui aveva risposto definendola “Senatore Karen” (Karen è un termine dispregiativo usato sui social per definire donne soprattutto bianche e non giovani particolarmente arroganti pur senza essere intelligenti). In un’altra occasione, la senatrice aveva definito, senza mezzi termini, l’acquisto di Twitter un pericolo per la democrazia. Elon Musk non fa niente per evitare una escalation: la sua unica risposta (tramite un tweet di una terza persona) alla lettera ufficiale della senatrice è stata un tweet che dice:
“Gli USA sono stati certamente danneggiati dall’avere Warren come Senatrice LOL”
Speriamo che si calmino le acque…