Questa estate le cronache economiche di tutto il mondo stanno seguendo con attenzione il rapporto di cambio tra euro e dollaro, annotando con stupore che, dopo tanti anni, il valore dell’euro equivale a quello del dollaro.
Il deprezzamento dell’euro viene percepito dalla maggioranza dei cittadini in due modi: totalmente negativo e catastrofico, anche senza comprenderne la reale implicazione, giusto perché il sentimento delle notizie e dei dibattiti è negativo, oppure con totale indifferenza.
Cerchiamo di capire: quali sono le reale implicazioni quando l’euro si deprezza? Cambia qualcosa per le nostre vite quotidiane? E se sì, cosa?
I potenziali vantaggi
Nella perdita di valore dell’euro, per un Paese come l’Italia che punta molto sull’export (circa un terzo del PIL) ed è tra i primi dieci paesi esportatori al mondo, c’è un vantaggio.
Le merci sui mercati esteri costano meno, incentivando i nostri partner ad acquistare, aumentando le richieste per le nostre aziende, che possono assumere più personale, quindi creando lavoro.
Si tratta però di un vantaggio tutto da vedere in questa particolare congiuntura internazionale: con i venti di guerra ed i costi energetici che erodono i profitti delle aziende esportatrici la situazione non è prevedibile come in periodi normali.
Se c’è un vantaggio potenziale in teoria, in questo periodo storico non possiamo darli per scontati.
Lo stesso ragionamento si applica al turismo extra-Ue, visto che soggiornare e visitare il nostro Paese costerà di meno che prima. Questa estate, per esempio, si è visto un boom di prenotazioni e un grande ritorno di turisti statunitensi.
Anche qui però parliamo che va verificato nel medio e lungo termine, visto che i costi dei viaggi in aereo sono aumentati fino al 300% a causa del caro energia e se la situazione continua così i viaggi internazionali non sono destinati ad aumentare.
I potenziali svantaggi
Qualsiasi cosa che l’Italia importa, dall’hi-tech all’energia, costerà di più. Dagli smartphone al pieno alla macchina, il rischio è di vedere prezzi pazzi per i consumatori. Il discorso turismo vale al contrario qui: andare negli USA è più costoso di prima per gli Italiani.
Ci sono anche tanti svantaggi indiretti: ad esempio, per contenere l’inflazione, la BCE ha alzato i tassi, che nell’immediato significa costo del denaro più elevato per le banche e quindi mutui e finanziamenti con rate più alte per i cittadini.
E per chi investe?
Per chi investe questo non deve essere per forza un quadro negativo. C’è anche chi guadagna da questa situazione.
Chi ha asset in dollari si trova in vantaggio, proprio perché anche gli investimenti sono soggetti al tasso di cambio. Se, per esempio, ho delle azioni da dividendi di aziende americane, ricevo dividendi in dollari ed oggi quei dividendi nelle mie tasche valgono più che l’anno scorso.
Ovviamente si trova in vantaggio chi ha un portafoglio di investimenti ben diversificato che lo mette al riparo dalle fluttuazioni del mercato e dai cambiamenti geopolitici, proprio come consigliamo noi di Quantistik.
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