Uno dei concetti base della finanza è quello dell’interesse composto, un concetto che sembra basilare ma in realtà è spesso sfuggente nelle sue implicazioni pratiche.
Avere una buona educazione finanziaria significa padroneggiare l’idea di interesse composto e le sue applicazioni, sapendo leggere le note in piccolo sia quando si fa un investimento, quando si apre un conto o quando si chiede un prestito.
Secondo una storia molto diffusa, sulla quale gli studiosi dibattono, anche il grande Albert Einstein, che certamente non si occupava di finanza come attività principale, disse che non solo l’interesse composto è la più grande invenzione dell’essere umano, ma anche la forza più potente dell’Universo. In alcune versioni della storia, pare abbia anche aggiunto “chi lo comprende guadagna, chi non lo comprende lo paga”.
Proviamo a capire l’interesse composto
Se un concetto finanziario ha attirato l’interesse di uno dei più grandi fisici vissuti, responsabile di alcune scoperte che hanno rivoluzionato la scienza e la tecnologia, significa che c’è qualcosa di molto più profondo rispetto a quello che traspare ad uno sguardo superficiale.
Benjamin Franklin, inventore, politico e scrittore e Padre Fondatore Americano, ci ha lasciato una spiegazione molto meno misteriosa di quella di Einstein: i soldi fanno soldi, ed i soldi che fanno soldi, fanno soldi.
Questo è un buon concetto da cui partire: i soldi fanno soldi. Questo lo capiamo tutti, apriamo un conto in banca e ci viene offerto un interesse mensile del 1% sui soldi depositati. I nostri soldi stanno lì fermi e generano altri soldi (anche se non molti), quindi dopo un mese, se l’attivo sul conto è di 1000€ euro, eccoci con 10€ in più.
Prendiamo in prestito 1000€ e dobbiamo restituirli con un tasso di interesse del 5%, cioè alla fine restituiremo 1050 €.
Tutto chiaro vero?
E se l’interesse fosse composto?
Vediamo dal punto di vista del guadagno. L’interesse composto implica che il guadagno non è calcolato solo sul capitale ma anche sulle quote di interesse.
Torniamo all’esempio dei 1000€ su un conto in banca con 1% di interesse annuo. Il primo mese ho 1010€, il secondo mese, se avessi interesse composto, guadagnerei l’1% calcolato su 1010€ e così via, aumentando quindi ogni mese il guadagno, anche se la percentuale rimane la stessa.
Nel caso di un debito il concetto è uguale. Potrebbe essere applicato un interesse composto che non causa grandi cambiamenti se il tutto viene saldato nelle rate prestabilite. Ma se si salta una rata, l’interesse accumulato non saldato genera interessi a sua volta, aumentando il debito.
Tutto vantaggio per chi investe?
Certamente, investire in strumenti che offrono interesse composto è conveniente, soprattutto se non si va ad intaccare il capitale originale. Però l’interesse composto funziona anche in negativo, cioè un investimento in perdita.
Questa è una delle cose che sconvolge gli investitori alle prime armi perchè non è così intuitiva, ma il ragionamento è il seguente:
Facciamo l’esempio in cui investo 1000€ e grazie all’interesse composto guadagno il 10% annuo, e quel 10% non è sempre 100€ ma ovviamente aumenta. I primi 100€ generano interessi a loro volta quindi il secondo anno guadagno 111 in più, e mi trovo con 1211€.
Il terzo anno inizio a registrare perdite e, se non ho calcolato l’interesse composto anche in negativo, sono convinto di non poter perdere più di 1000€ (investimento iniziale). Ma la percentuale delle perdite, si calcola sui 1211€, quindi le perdite saranno calcolate su quella cifra e sarà possibile perdere più dell’investimento iniziale.
Allo stesso modo, l’interesse composto che genera perdite il primo anno rende più lungo il pareggio. Se ad esempio 1000€ al 10% con l’interesse composto il terzo anno dovrebbero darmi 1332€, è anche vero che se dovessi andare in perdita del 10% il primo anno, mi troverei con 900€, anche tornando in attivo del 10% ci vorranno più di tre anni per tornare in pareggio. Questo perché l’attivo del 10% sarà calcolato prima su 900€, portandomi il secondo anno a 990€ ed il terzo anno a 1089, che è comunque meno di quanto guadagnerei se il primo anno avessi registrato un attivo.
Insomma l’interesse composto può avvantaggiare l’investitore ma anche remargli contro.
La conoscenza è potere
Comprendere questi meccanismi basilari, eppure così potenti, è di vitale importanza nel mondo di oggi perché come abbiamo già detto prima: chi comprende guadagna, chi non comprende paga.
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