Carry Trade: un’era di profitti facili al capolinea?

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Il carry trade è una delle strategie di investimento più longeve e controverse nei mercati finanziari. Tale strategia ha permesso a investitori e speculatori di capitalizzare su differenze nei tassi d’interesse tra diverse economie.

Il carry trade si basa su un principio elementare: prendere in prestito denaro in una valuta con un tasso di interesse basso e investirlo in una valuta con un tasso di interesse più alto.

Questa strategia, spesso implementata utilizzando lo yen giapponese, è stata al centro dell’attenzione di recente, con alcuni che la accusano di aver contribuito all’instabilità dei mercati finanziari internazionali.

In particolare, negli ultimi anni, a causa dei bassi tassi di interesse giapponesi, è stato particolarmente vantaggioso contrarre debiti in yen. Questi prestiti sono stati principalmente utilizzati per investimenti nei mercati azionari emergenti e nei bond ad alto rendimento degli Stati Uniti, convertendo gli yen nelle rispettive valute prima di procedere con gli investimenti.

Tassi ufficiali delle principali Banche Centrali del mondo

Le decisioni della BOJ

Bisogna sottolineare che il carry trade risulta profittevole quando le valute coinvolte mantengono un rapporto sufficientemente stabile nel tempo, soprattutto nel periodo tra l’acquisizione del prestito e la sua restituzione.

Per quanto riguarda la valuta nipponica, con la decisione della banca centrale di aumentare i tassi di riferimento fino allo 0,25%, lo scenario è cambiato. Nonostante sia ancora vantaggioso contrarre prestiti in Giappone, lo yen ha iniziato a guadagnare terreno rispetto alle altre valute. In particolare contro il dollaro, che sta attraversando un momento di difficoltà anche a causa di recenti dati macroeconomici sfavorevoli per l’economia americana. In poco più di tre settimane, infatti, la valuta giapponese è aumentata del 10% rispetto al dollaro.

L’improvvisa decisione della Banca del Giappone di aumentare i tassi di interesse il 31 luglio ha sollevato preoccupazioni per i mercati finanziari globali. Contemporaneamente, le paure di una possibile recessione economica negli Stati Uniti e le aspettative di un possibile abbassamento dei tassi da parte della Federal Reserve hanno ridotto la redditività dei carry trade. Inoltre, gli investitori nei titoli tecnologici statunitensi hanno perso fiducia nelle prospettive future della tecnologia dell’intelligenza artificiale.

Quando molti investitori decidono di disinvestire rapidamente, ciò può avere ripercussioni su vari mercati finanziari. Il ridimensionamento del carry trade sullo yen è stato uno dei fattori che ha contribuito ai recenti ribassi dei mercati azionari a livello mondiale.

Le Prospettive Future

Le incertezze geopolitiche, le tensioni commerciali e la pandemia hanno introdotto una volatilità maggiore sui mercati, soprattutto su quello valutario. Il carry trade funziona bene in periodi di bassa volatilità, ma diventa rischioso quando le valute iniziano a fluttuare rapidamente.

Alcuni analisti ritengono che ci siano ancora opportunità nei carry trade, specialmente nei mercati emergenti, dove i tassi d’interesse rimangono relativamente alti rispetto alle economie sviluppate. Tuttavia, l’instabilità politica ed economica in molti di questi paesi potrebbe aggiungere un ulteriore strato di rischio. Nonostrante ciò, il carry trade rappresenta una strategia che ha generato profitti sostanziali per decenni.