Venerdì nero per Piazza Affari e in generale per le borse mondiali. La rovinosa seduta è il frutto della reazione dei mercati alle decisioni di politica monetaria della BCE. Lo spread Btp-Bund ha superato quota 230 dopo che il rendimento italiano con scadenza decennale ha superato il 3,8%.
Ma perché questa rovinosa caduta?
La BCE nella riunione di giovedì ha delineato un rialzo dei tassi da 25 punti base a luglio. Tuttavia, non ha fornito nessun dettaglio ulteriore su piani e programmi necessari per prevenire e contrastare i rischi nella fragile Europa conseguenti a condizioni monetarie più restrittive.
Insomma, per farla breve non sono state fornite indicazioni sul tanto ipotizzato scudo anti-spread.
Dubbi sull’operato della BCE
Gli operatori finanziari, quindi, temono che la BCE possa non essere in grado di guidare correttamente l’economia in un contesto caratterizzato da inflazione e timori di recessione all’orizzonte. Ovviamente l’Italia a causa del suo alto debito soffre più degli altri paesi, nei casi di forte impennata dello spread, per via dei rischi ad esso collegati.
Ieri 10 giugno, invece negli Usa abbiamo avuto l’importante dato sull’inflazione, che è salita dell’1% a livello mensile e dell’8,6% su base annuale.
Occhi puntati sulla prossima riunione della FED per ulteriori rialzi dei tassi
Molti operatori temono che la forte pressione inflazionistica possa portare la FED a dare una forte accelerazione alla politica di riduzione degli stimoli monetari.
Le stime sono per un rialzo dei tassi di 50 punti base la prossima settimana (seguiranno poi gli aumenti di luglio e settembre).