Le big tech tornano a respirare

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Buone notizie all’orizzonte per chi investe in aziende tecnologiche. Dopo un periodo che ha visto un pesante ridimensionamento di molti titoli definiti big tech, il mondo della Silicon Valley sembra riprendersi.

Almeno, questo è quello che sembrano auspicare i dati dell’ultimo trimestre. Analizziamo le aziende principali:

Microsoft Corp

L’azienda ha registrato ricavi in aumento del 7%, principalmente grazie ai settori Cloud, e Productivity and Business Process (che comprende i software del pacchetto Office ed anche Linkedin). A destare grande attenzione però è una possibile rimonta di Microsoft nel mondo della ricerca web: questo grazie agli importanti investimenti del colosso di Redmond nel campo dell’Intelligenza Artificiale con OpeanAi che ha permesso di includere ChatGPT nel motore di ricerca Bing per gli utenti del Browser Edge.
Una mossa che ha aumentato velocemente gli utenti attivi e gli introiti pubblicitari dalla ricerca.

Il valore delle azioni Microsoft è in aumento, sfiorando di nuovo i 300 dollari ad azione, dopo il tonfo dell’autunno 2022 che ha visto il titolo scendere fino a 225 dollari.

Meta Platforms

Anche Meta sta vivendo un periodo di sostanziale risalita delle azioni, con un recupero pieno dai crolli dell’autunno 2022, un fatturato trimestrale superiore alle aspettative.
Il rally azionario è sostenuto da due fattori: una politica di efficienza molto severa che ha portato a tagli e licenziamenti ed operazioni di buy back delle azioni per 9 miliardi di dollari.

Rimane per Meta il nodo Reality Labs, investimento nel Metaverso che è costato all’azienda miliardi di dollari, che oltre ad essere considerevolmente ridimensionato, non sembra avere prospettive di portare ricavi.

Alphabet

Nonostante numeri di tutto rispetto e dei risultati migliori rispetto ai precedenti trimestri, la casa madre di Google sembra lontana dai tempi d’oro. In questo trimestre c’è stato un leggero aumento degli introiti pubblicitari da Youtube ed il settore Cloud che si tiene vicino alle stime, nonostante la grande concorrenza di Amazon e Microsoft.
Il titolo sembra risalire leggermente dopo le trimestrali. Bisogna ricordare il recente tonfo del 40% in borsa causato dalla fretta di Google di competere con OpenAi.

Va ricordata brevemente la storia: Google a febbraio annuncia il suo concorrente di ChatGPT, Bard, ed in un annuncio mostra il video del suo funzionamento. Purtroppo però la risposta alla domanda nel video era errata. Un piccolo errore, sia nel marketing sia nel funzionamento di Bard (che come prodotto legato a Google, ci si aspetterebbe un avanzato sistema di fact-checking) che è costato caro all’azienda.

Amazon

L’azienda Amazon riesce a battere le stime per questo Q1. Tuttavia, nonostante i ricavi in rialzo ed un +10% per le azioni all’annuncio delle performance, ci sono delle ombre. Nel Q2 infatti, a causa della recessione, si prevede che molte aziende taglino i costi del Cloud e questo spaventa Amazon che dipende di oltre il 15% dai ricavi del settore.

La lezione per gli investitori

Il Q1 per il mondo tech sembra segnare una direzione nuova: lontani dalle ipervalutazioni degli anni passati, con una gestione più razionale ed efficiente con riduzioni di personale, sedi e anche di benefit aziendali e il ridimensionamento di progetti collaterali (come il Metaverso) che non sembrano portare utili.

Una fase necessaria in un contesto economico globale complesso. Il settore tech è vitale per la nostra economia ed ha un ruolo chiave anche nella resilienza futura a prossime crisi economiche.