Crescita italiana rivista al rialzo: cosa significa

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Il Governo Italiano stima la crescita per il 2023 all’1% (in ribasso rispetto al 2022 che ha visto un +.3.9% complice il rimbalzo post-Covid) ed il deficit in calo (4,5% circa, al di sotto dell’8% del 2022) e quasi vicino alla soglia del 3% richiesta dal Patto di Stabilità Europeo.

Quali sono le implicazioni di questi dati?

Il Governo ha promesso, alla luce di questi dati positivi (le previsioni di crescita precedenti erano al di sotto dell’1%) di avere margini di manovra per affrontare il taglio del cuneo fiscale e, in una recente nota, anche incentivare il reddito delle famiglie per affrontare il calo demografico italiano.

Possiamo rallegrarci?

L’1% annuo non è sicuramente da considerare una grande crescita, soprattutto con l’inflazione che “gonfia” i numeri del PIL nominale. Certamente però due notizie “non negative” fanno una notizia positiva. Infatti, il Governo può pensare a misure di supporto all’economia ed ai cittadini che sono provati dalla situazione attuale.
Inoltre, l’FMI (Fondo Monetario Internazionale) stima la crescita globale al 3% annuo fino al 2025 almeno. La crescita dell’area euro è prevista poco sopra al 1%. La Germania potrebbe andare di pochi decimali sopra lo 0% ed anche la Francia potrebbe rimanere sotto l’1%.

Tutto sommato quindi, visto il quadro globale, per un Paese che ha sofferto cronicamente di stagnazione è un momento discretamente positivo che potrebbe sicuramente essere utilizzato per interventi strutturali che sostengono la crescita per i prossimi anni.

Cosa implica per gli investitori?

Possiamo dire che il sistema-Paese, in un periodo di forte crisi globale, sta dimostrando una buona tenuta dei conti. Questo dovrebbe sicuramente avere un effetto domino sulla reputazione dell’Italia e delle aziende Italiane nei mercati finanziari.
Sicuramente mostrare una solidità migliore rispetto alle previsioni e rispetto alle altri grandi economie Europee dà più sicurezza a chi investe in Titoli di Stato, anche se al calo del deficit e dello spread, c’è minor rischio ma anche interessi minori sui titoli Italiani.

Che sia un buon momento per investire in aziende italiane e titoli italiani forse è presto per dirlo. Tuttavia, possiamo sempre usare Quantistik per analizzare nel dettaglio gli strumenti finanziari che ci interessano!