FED, TASSI FERMI

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1° novembre 2023, la Federal Reserve (FED) ha optato per la stabilità della politica monetaria. La banca centrale degli Stati Uniti ha mantenuto invariati i tassi di interesse, in coerenza con le previsioni degli esperti di settore. Durante l’assemblea del Federal Open Market Committee (FOMC), i membri del consiglio hanno ribadito il tasso di riferimento, confermando un range compreso tra il 5,25% e il 5,5%. Siamo quindi alla seconda volta consecutiva in cui la Fed lascia i tassi inalterati. Focus sulla riunione del 13 dicembre.

Tra le varie dichiarazioni rilasciate dalla Fed emerge con chiarezza la forte spinta dell’economia americana nel terzo trimestre ma al contempo riconosce crescenti difficoltà finanziarie per famiglie ed imprese.  Di fatto il poderoso balzo dei rendimenti obbligazionari potrebbe aver giocato un ruolo importante nelle dinamiche alla base della decisione presa. Occorre infatti aspettare e monitorare quale impatto avranno sull’economia reale i precedenti aumenti dei tassi.

Il Presidente Powell è pronto a procedere con ulteriori aumenti dei tassi nel caso in cui l’inflazione dovesse mantenere livelli elevati in relazione alla crescita dell’economia statunitense.

I principali indici americani hanno risposto positivamente alle decisioni della Fed

Il Dow Jones + 0,67%

S&P500  + 1,05%

Nasdaq +1,64%

Stamane anche gli indici europei festeggiano con forti rialzi in un clima generale di ritorno al rischio. Il Ftse Mib a meta giornata guadagna circa 1,8% con la maggior parte dei titoli in verde. Degno di nota è il titolo Tenaris in forte crescita oggi (ora circa 8%) dopo una brillante trimestrale. In grande spolvero anche il titolo Ferrari, dopo una super trimestrale con dati sopra le attese sia per quanti riguarda i ricavi che le consegne. L’utile netto del trimestre è stato di 338 milioni contro i 228 milioni dello stesso periodo relativo all’anno precedente. Come si evince dalle immagine sotto riportata, utilizzando il software Quantistik, possiamo notare come nell’ultimo anno il titolo abbia performato molto meglio del nostro indice Ftse Mib.

Tale risultato è degno di nota perché il titolo è riuscito a contenere anche il drawdown come possiamo vedere dall’immagine sotto riportata.

Molto bene anche Stm. Buone notizie anche per lo spread btp-bund che riscende sotto quota 185. L’euro-dollaro prende forza e agguanta di nuovo area 1,06.