I mercati emergenti sono economie in via di sviluppo che stanno attraversando un periodo di rapida crescita e industrializzazione. Secondo i dati del fondo monetario, questi paesi sono attualmente più di cento, se si comprende anche gli stati più piccoli. Per individuare meglio quali di questi hanno un peso rilevante nell’economia mondiale possiamo far riferimento al principale indice finanziario internazionali: MSCI Emerging Markets.
Tra i paesi emergenti che hanno maggior peso all’interno dell’indice MSCI Emerging Markets troviamo la Cina con il 26%, seguono India e Taiwan con oltre il 16%, poi abbiamo la Corea del Sud con il 13% e il Brasile con poco meno del 6%.
Questi mercati presentano alcune caratteristiche distintive che li differenziano dai mercati sviluppati.
In primis, hanno tassi di crescita economici superiori rispetto ai mercati sviluppati. Questo è spesso dovuto a una combinazione di fattori, tra cui investimenti stranieri, urbanizzazione, aumento della produttività e miglioramento delle infrastrutture.
Poi, molti mercati emergenti hanno popolazioni giovani e in crescita, il che può contribuire alla forza lavoro e al consumo interno. Inoltre, il rapido aumento della popolazione urbana ha portato a una crescente domanda di infrastrutture, abitazioni e servizi.
Infine, la loro rapida industrilizzazione, con la transizione da economie agricole a economie industriali, sta contribuendo ad un aumento della produzione manifatturiera e dell’occupazione nel settore industriale.
Andamento MSCI Principali Paesi Emergenti
Il grafico sottostante mostra le performance su base 100 degli ultimi 3 anni, dei principali paesi Emergenti: Cina, India, Taiwan, Corea del Sud e Brasile. A prima vista, emerge chiaramente la disparità di performance tra l’MSCI India e l’MSCI Cina. Due realtà che si presentano sempre più come antagoniste e in competizione tra loro.
Questo trend ha acquisito un’accentuata rilevanza, specialmente nel periodo post-Covid. Da li in avanti, il mercato azionario indiano ha costantemente registrato performance superiori rispetto alle borse mondiali, a differenza di Shanghai e Shenzhen che hanno evidenziato risultati meno positivi.
Situazione contrastante anche dal punto di vista del drawdown, massimo e medio degli ultimi 3 anni. I ribassi dell’indice MSCI India hanno tenuto decisamente meglio rispetto non solo all’MSCI China, ma anche degli altri indici internazionali.
Sfide per il futuro
La mancanza di infrastrutture sviluppate può rappresentare una sfida importante per i mercati emergenti, limitando la crescita economica e la competitività. Non solo, gli stati emergenti possono essere più suscettibili alle crisi finanziarie globali e alle variazioni nei prezzi delle materie prime, dato che spesso dipendono fortemente dalle esportazioni di beni primari.
Talvolta, i mercati emergenti possono essere soggetti a instabilità politica, corruzione e incertezza economica, che possono influenzare la fiducia degli investitori. Infatti, alcuni economisti, tra cui Ian Bremmer, definiscono i mercati emergenti come “nazioni in cui la politica importa almeno quanto l’economia”.
Dal punto di vista degli investimenti, i mercati finanziari nei paesi emergenti hanno una bassa correlazione con i mercati sviluppati.
Tuttavia, presentano un rischio maggiore rispetto ai mercati sviluppati a causa soprattutto dei livelli di liquidità più bassi, una maggiore volatilità e una forte correlazione con la politica economica del Paese.