Quando parliamo di dividendi ci stiamo riferendo a flussi cedolari che le società decidono di distribuire al fine remunerare i propri azionisti. Ogni anno in sede di approvazione del bilancio, le dirigenti delle varie società si riuniscono per decidere se distribuire dividendi o reinvestirli all’interna dell’azienda stessa.
Bisogna inoltre distinguere tra dividendo ordinario e straordinario, dove con il primo ci si riferisce a quello normalmente offerto dalla società, mentre il secondo viene distribuito in situazioni occasionali, a seguito di decisioni provenienti dal CDA (Consiglio di Amministrazione) della società.
Quando si parla di dividendo occorre prestare attenzione a due condizioni fondamentali:
- Sostenibilità del dividendo
- Costanza sia nella remunerazione agli azionisti sia di aumento nel tempo
Molti investitori potrebbe pensare che acquistare titoli che garantiscono mediamente dividendi elevati rappresenta un’ottima opportunità. In realtà, la questione è più complicata di quanto sembra.
A quelle società con prospettive di crescita basse ma comunque intenzionate a garantire un elevato dividendo ai loro azionisti, occorre prestare maggiore attenzione e riguardo. Infatti, accade spesso che aziende in fase di crescita esponenziale, ma con pagamento incerto dei dividendi, potrebbero costituire un ottimo investimento, in virtù del reinvestimento degli utili realizzati in progetti più redditizi.
Nel mercato azionario, in periodi di tassi di interesse bassi, i dividendi hanno da sempre assunto un ruolo importante nelle decisioni di investimento. Le società che producono utili possono decidere di distribuire agli azionisti parte di essi sotto forma di dividendi, oppure decidere di utilizzarli per investimenti alternativi.
Dividend Yield
I piccoli investitori utilizzano in genere la strategia di acquistare dividendi come flusso cedolare costante, per regolarizzare il flusso di cassa dei loro investimenti. Per comprendere se una società distribuisce dividendi occorre osservare il dividend yield.
Il dividend yield è il rapporto fra il dividendo unitario pagato dalla società e il suo prezzo di mercato e si utilizza per confrontare in maniera corretta aziende con prezzi e capitalizzazione diverse.
In caso di dividendi costanti, il DY ci dice quanti anni impieghiamo per recuperare il nostro investimento perché di fatto dopo aver acquistato il titolo ogni anno riceviamo una cedola.
Il Payout ratio è il rapporto tra il dividendo e l’utile di periodo e indica il cosiddetto monte dividendi, cioè quanto reddito generato viene convertito in dividendo. Se tale valore risulta maggiore di 1, significa che l’impresa distribuisce ai suoi azionisti più di quanto incassato, utilizzando perciò parte delle riserve. Di solito, questa situazione si verifica raramente, quindi l’investitore non deve preoccuparsi di nulla. Se invece si verifica con una certa costanza, significa intaccare le riserve di liquidità che potrebbero inficiare sulla solidità della società nel lungo periodo.
I dividendi di Snam rete e gas
In Italia, molte società staccano dividendi, in particolare le utilities. Queste società che gestiscono servizi pubblici, mediamente sono grandi distributori di dividendi. Invece, le società industriali e tecnologiche, che necessitano di risorse per finanziare i loro progetti di investimento, o le società finanziarie, che necessitano di rafforzamenti continui del proprio patrimonio, hanno una politica dei dividendi più cauta.
Vediamo un esempio pratico. Se prendiamo l’azione Snam rete e gas e analizziamo i dividendi degli ultimi 6 anni, vediamo che, nonostante periodi difficili, l’azienda ha erogato più o meno lo stesso dividendo.
Come si vede dal grafico, il prezzo è oscillato fra 3,5 € e 5,50 € e nel frattempo, ha erogato mediamente 1,40 € all’anno. Su un prezzo di entrata ipotetico di 4,20 euro, abbiamo recuperato il 33% del nostro investimento a prescindere dall’andamento della quotazione. Ovviamente tale situazione è molto positiva perché tutto sommato il prezzo ha oscillato solo in maniera laterale e quindi non abbiamo subito perdite di portafoglio.
Quindi, non bisogna innamorarsi di un titolo ma occorre sempre rivalutare la strategia, perché l’erogazione dei dividendi potrebbe non essere sempre scontata. In caso di forte crisi o dissesto finanziario, l’erogazione dei dividendi con buone probabilità verrà ridimensionata o in alcuni casi addirittura eliminata.
Molte società, nel periodo del Covid, hanno dovuto sospendere o nel migliore dei casi rimandare lo stacco dei dividendi. Tuttavia, utilizzare un portafoglio con azioni che erogano dividendi costanti rappresenta una strategia che, nel lungo periodo, risulterà potenzialmente redditizia.