Spesso si sente parlare di hedge fund nei media, soprattutto ai tempi della crisi del 2008, ma nei fatti è un concetto estraneo a molti di noi. Andiamo a spiegarlo meglio.
Cosa significa “hedge fund“? Hedge in inglese significa siepe ed è proprio a questa idea di protezione che rimandano le tecniche di hedging. Questo perché in passato gli hedge funds erano fondi nati con lo scopo specifico di proteggere dal rischio delle fluttuazioni di mercato. Oggi, anche se questa mitigazione del rischio non è sempre presente in tutti gli hedge fund, il nome è rimasto.
Paradossalmente in italiano, gli hedge fund sono definiti e disciplinati dalla legge come fondi comune di investimento speculativo, dando una traduzione di hedge in speculativo, quando in realtà il termine indica delle strategie di protezione dal rischio che non si sposano con il termine “speculativo”.
Il primo fondo con queste caratteristiche fu creato da Benjamin Graham, il maestro di Warren Buffett.
Funzionamento di un hedge fund
Un hedge fund è una forma di investimento collettivo gestito da professionisti, con l’obiettivo ovviamente di massimizzare i ritorni sugli investimenti. Tali fondi sono tipicamente strutturati come partnership private e sono rivolti a investitori istituzionali, investitori accreditati o con patrimoni di un certo livello. Ad esempio, negli USA il minimo per sottoscrivere una quota di questo strumento è 100.000 o 250.000 dollari, in Italia 500.000 euro.
Gli hedge fund si distinguono da altri tipi di fondi comuni di investimento per il loro essere dinamici ed aggressivi, muovendosi in modo flessibile tra asset e strategie diverse.
I fondi comuni d’investimento tradizionali tendono ad adottare una strategia di investimento passiva, come l’investimento in un indice azionario specifico. Gli hedge fund invece possono operare contemporaneamente su diverse tipologie di asset sia investendo al rialzo che al ribasso.
Le loro strategie di investimento possono includere arbitraggi, l’utilizzo della leva finanziaria, investendo su strumenti derivati come futures o opzioni.
Questa apertura di campo ampia permette di proteggersi dalle fluttuazioni dei mercati e di perseguire l’obiettivo di ritorni superiori alla media.
Ovviamente, gli investitori che si affidano agli hedge fund, accettano in cambio di questa strategia molto aggressiva, un livello di rischio superiore alla media.
Di solito qusti strumenti, essendo riservati a determinati investitori, sono soggetti a meno regolamentazione rispetto ai fondi comuni di investimento tradizionali. Per questo motivo, negli anni passati, spesso venivano additati nei casi di crisi e collassi finanziari.
Negli ultimi anni, sono state introdotte regole e normative per aumentare la trasparenza e la supervisione degli hedge fund al fine di proteggere gli investitori e ridurre i rischi sistemici.
Quali performance hanno registrato negli ultimi 30 anni?
Dal momento che gli hedge fund sono disponibili solo per investitori accreditati o istituzionali, essi non sono tenuti a rendere pubblici i loro rendimenti. Di conseguenza, l’accesso ai dati storici di performance di tali prodotti può essere limitato e può variare in base alla fonte dei dati.
Tuttavia, ci sono alcune informazioni generali disponibili sugli hedge fund negli ultimi 50 anni. Secondo uno studio pubblicato nel 2018 da Credit Suisse e l’Università di Oxford, gli hedge fund hanno registrato un rendimento medio annuo di circa il 9% dal 1994 al 2017. Tuttavia, è importante notare che le loro performance possono variare notevolmente da un fondo all’altro e nel corso degli anni.
Inoltre, questi fondi hanno vissuto periodi di grande successo, seguiti da periodi di rendimenti inferiori. Ad esempio, negli anni ’90, molti di loro hanno registrato rendimenti significativi, mentre nel 2008 molti di loro hanno subito perdite significative durante la crisi finanziaria globale.
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